Cos'è Accademia d'Arte?

Accademia d’Arte è un’Associazione Culturale che si occupa di avvicinare i bambini e i ragazzi all’affascinante mondo dell’arte teatrale. È una scuola dove un giovane può cominciare a entrare in contatto con la poesia del palcoscenico, in cui stringere amicizie con altri compagni innamorati dell’arte scenica. Una scuola che non è soltanto evasione dalla quotidianità o una palestra per “attori”, ma una sorta di “santuario” al cui interno trovare tutto ciò che è cibo per la mente e lo spirito.
Obiettivo di Accademia è permettere, a chi la frequenta, di accrescere il proprio bagaglio di apprendimenti propositivi ed efficaci e di creare un costruttivo confronto relazionale, ricco di condivisione e di conflitti stimolanti.

La nostre discipline

ballo

Ballo

Interpretato come momento di espressione corporea finalizzata ad esprimere emozioni.

canto

Canto

Inteso come veicolo di un mondo profondo e sconfinato che, unitamente alla musica, eleva la sensibilità interiore.

recitazione

Recitazione

Vista come un gioco educativo e terapeutico che diventa strumento di espressione e comunicazione.


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Peter Pan

Peter Pan. Nota di regia.

Il musical prende ispirazione dal capolavoro nato dalla penna dello scrittore inglese J.M. Barrie e, in questa messa in scena, è un tripudio di effervescente entusiasmo che cattura grandi e piccini, uno spettacolo capace di risvegliare il bimbo che c’è in noi, di portarci dopo “la seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino” verso l’isola che non c’è!
In questo riadattamento il musical regala momenti di pura emozione e di grande divertimento perché alla storia dell’eterno ragazzino, protagonista di sfide e duelli con Capitan Uncino, si aggiungono anche le disavventure di una scalmanata ciurma di imbranati pirati, le storie di un gruppetto di vanitose piratesse che ci coinvolgono con le loro frizzanti e allegre coreografie, una moglie alquanto severa che bacchetta Uncino e una dolce e accomodante compagna per Spugna. A cercare di dipanare questa articolata trama una narratrice molto particolare che ci fa scoprire questa storia attraverso i suoi ricordi.
Tutto questo arricchito dalle musiche geniali e straordinarie di E. Bennato.
…E in questi tempi in cui si avverte il bisogno di evadere in un mondo fantastico, la freschezza di questo Peter Pan coinvolge, appassiona ed accompagna lo spettatore in quella dimensione magica quale è il teatro!
Se volete volare via, lontano… Peter Pan vi prenderà per mano e vi condurrà “dove non si può andare, più in alto delle stelle”.

La Giara
Promo "La Giara"

La Giara. Nota di regia.

Il grande capolavoro del teatro siciliano è stato riproposto con un personale riadattamento della regista che, seppur ne mantiene intatti i contenuti, ha inserito figure nuove al racconto, come quella della moglie dell’avvocato Scimé.
Le fila della trama sono dipanate da dei cantastorie che ne sottolineano, con elementi cantati e recitati, i momenti più importanti.
La Giara è l’opera che meglio si presta all’obiettivo di avvicinare i Baby Accademici al nostro dialetto e alle nostre tradizioni. Il nostro viaggio in questo affascinate mondo del passato è iniziato con la voglia della conoscenza e della curiosità e, attraverso sperimentazioni e approcci stimolanti e divertenti, siamo arrivati a costruire tutti insieme questa nuova versione, simpatica e piena di brio!
La trama dell’opera è ben nota a tutti. È una mirabile narrazione di contrasti grotteschi e assurdi che ben mettono a fuoco limiti e meschinità della povera gente siciliana. Il contrasto tragicomico tra lo sciocco proprietario Don Lollò e il povero Zi’ Dima si snoda in una progressione di colpi di scena godibilissimi fino alla conclusione finale. I canti dei quali ci siamo serviti (molti del repertorio della nota cantante Rosa Balistreri) hanno contribuito a renderla ancora più coinvolgente e gioiosa. Ricorda un po’ le commedie buffe medioevali, ma non bisogna ingannarsi: dietro il sorriso c’è sempre una smorfia amara.

Pinocchio
Promo "Pinocchio"

Pinocchio. Nota di regia.

In questo musical, rispetto alla versione originale, la storia di Collodi è stata un po’ stravolta.
La vicenda sembra essersi spostata in tempi a noi più vicini: Geppetto non è un vecchietto stanco e rassegnato e su tutti spadroneggia una rinomata ditta di… furti! I titolari? Gatto, Volpe e… Lupo! Nuovo è il personaggio di Angela, la cui figura permette di introdurre il concetto di “famiglia”. Le fatine sono due, Turchina e Rosina, mentre i Lucignoli addirittura si triplicano e sono tutti dei simpatici e irriverenti scavezzacolli.
La storia, nota a tutti noi, viene dipanata da una Narratrice, attenta a sottolinearne i momenti più significativi.
Le vicende della marionetta senza fili si snodano attraverso incontri più o meno fortunati, a volte ironici, altre volte difficili, tramite immagini metaforiche sulle faticose tappe della crescita individuale.
La trasgressione è una caratteristica dell’adolescenza, età in cui il rapporto con le regole educative e sociali viene rivisto e di norma messo in discussione.
Pinocchio è un esempio emblematico dell’adolescente che non è ancora adulto, ma vuole apparire tale, specialmente nel gruppo dei pari.
Alla fine il nostro protagonista riesce a trovare finalmente la sua strada, la sua coscienza e la sua vita.
Cogliendo nel segno delle nostre emozioni, tra un sorriso e una riflessione, commuove.

Madre Teresa: la matita di Dio

Madre Teresa: la matita di Dio. Nota di regia.

Il musical racconta la vita di Madre Teresa di Calcutta in musica, danza e prosa attraverso i suoi pensieri, le sue preghiere, il suo lavoro, la sua gente, con particolare riferimento agli aspetti più umili e semplici: le malattie, la fame, la povertà. Vengono messi in risalto l’amore per i poveri, il lavoro, il valore della diversità tra gli uomini, la gioia e il sorriso nell’affrontare i momenti più tristi.
Teresa, illuminata dal Signore, distribuisce il suo aiuto in un mare di sofferenza. Lotta, prega, soffre per spargere amore e lentamente ci riesce.
“Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata.”
Il riadattamento teatrale vuole recuperare teatralmemte momenti significativi della vita di una piccola donna che è riuscita ad essere grande al mondo. Una serva del Signore. Un esempio pulito e forte da coltivare e alimentare nei nostri giovani.

Il Sogno di Giuseppe

Il Sogno di Giuseppe. Nota di regia.

“Il Sogno di Giuseppe” è la rappresentazione di una saga, quella della famiglia di Giacobbe, che, con le sue dinamiche di relazione, ripropone i temi fondamentali dell’amore, dell’odio e del perdono ed evidenzia problematiche sociali (fame, carestia, schiavitù, emigrazione) di particolare interesse e attualità.
La trama è molto semplice: Giuseppe è il figlio prediletto di Giacobbe. I fratelli sono invidiosi e se ne liberano vendendolo come schiavo. Giuseppe si ritrova in Egitto e, dopo varie vicissitudini, grazie alla sua intelligenza fa fortuna, salva il paese, perdona i fratelli, e tutti vissero felici e contenti.
La messa in scena del racconto è fatta in una versione rock e situazioni, ambientazioni e personaggi sono efficacemente evocati da musiche che suscitano vibranti atmosfere. I testi, dallo stile scorrevole e brillante, delineano i personaggi, evidenziandone anche la statura morale e il mondo interiore.
Con un sapiente dosaggio di ironia e commozione, leggerezza e drammaticità, lo spettacolo vi trascinerà in un mondo magico e suggestivo che solo la forza coinvolgente del teatro e della musica può creare”

Stelle sulla terra

Stelle sulla terra. Nota di regia.

Il recital Stelle sulla terra, ispirato all’omonimo film di Aamir Khan, racconta la storia di Sofia, una bambina “difficile”, triste e introversa che odia la scuola.
Le persone attorno a lei le sono tutte ostili: un papà rigoroso e autoritario, insegnanti esigenti e austere, compagne perfide e maligne. Tutti non fanno altro che sottolineare “le sue carenze” sottoponendola a continue e crudeli umiliazioni…
In realtà Sofia ha un grande dono, la sua fantasia e con quella si rifugia in mondi immaginari, pieni di colori e meraviglie. Il suo disagio sembra essere sempre più profondo, fino a quando non entra nella sua vita un’insegnante “speciale” che la prenderà per mano e l’aiuterà dolcemente a superare queste sue difficoltà nell’apprendimento, dovuti a una forma di dislessia.
Attraverso dialoghi semplici e scorrevoli, significative immagini, suggestive danze e pantomime, la piccola Sofia vi accompagnerà in “questo suo mondo un po’ diverso” dove bisogna entrare in punta di piedi e guardare con gli occhi del cuore.

Le voci del silenzio

Le voci del silenzio. Nota di regia.

Don Pino Puglisi disse: “È importante parlare di mafia, per combattere la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi”.
Questo spettacolo nasce dal bisogno di ricordare. Ricordare fatti e avvenimenti che hanno segnato per sempre la storia della nostra terra e scosso fortemente la coscienza di un popolo, quello siciliano, per troppo tempo costretto ad una filosofia omertosa.
Questo lungo, lento, penoso e non definitivo percorso di cambiamento, è nato in un tardo pomeriggio di maggio di ventitrè anni fa, quando il silenzio, sull’autostrada Palermo-Capaci, venne squarciato dal suono terrificante e assordante di un esplosione. L’attentato in cui Giovanni Falcone perse la vita insieme alla moglie e agli uomini della sua scorta.
E` stato allora che la rabbia e la dignità di un popolo fiero e coraggioso sono venute fuori e sono arrivate intatte fino a noi, ancora oggi.
E oggi più di allora sentiamo il bisogno di ricordare, per non dimenticare. Ricordare per andare avanti, per far si che il sacrificio di un “uomo” non venga vanificato, ma riassuma tutta il profondo significato che lo ha accompagnato.
Lo spettacolo ha la forma narrativa di una lunga lettera che simbolicamente un giovane d’oggi, un giovane come tanti altri, scrive ad un amico tentando di ricordare quel maledetto 23 maggio 1992. Durante questo doloroso “viaggio” escono fuori, come sentinelle sopite nella nebbia della dimenticanza, diverse figure che, con la loro storia di coraggio e di lotta, hanno saputo dire NO!
Storie che racchiudono e segnano periodi del nostro recente passato. Specifici periodi della mafia. E della lotta contro la mafia.
Una scenografia minimalista e contemporanea, effetti luce ed atmosfere suggestive e d’impatto rendono ancora più immediato il messaggio a volte crudo e violento. Altri momenti delle spettacolo vengono sottolineati da immagini, canti e musiche.
Sono proprio i ragazzi che possono ridare piena dignità a una terra tra le più belle d’Italia, quale è la Sicilia, ma è necessario che ognuno di loro faccio uno sforzo per donare la parte migliore di se. Soprattutto la nostra Accademia deve sempre avere la funzione educativa e formativa delle giovanissime generazioni, incrementando il rispetto per l’altro, l’onestà nel comportamento, la capacità di giudizio e di critica verso ciò che è male. Noi sentiamo questa grande responsabilità: formare una generazione rinnovata che doni speranza a una terra che tanto ha sofferto e pagato. E il simbolo del rinnovamento per i giovani è la figura di Falcone che ci lascia un’eredità morale che non ha prezzo: “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.


Dove siamo. La nostra sede.

Accademia d’Arte è una bellissima realtà presente sul territorio di Campobello di Licata, una piccola e ridente cittadina in provincia di Agrigento: essa è collocata nel cuore della Sicilia Centro Meridionale, a soli 25km dalla costa del Canale di Sicilia e a 50km dalla Valle dei Templi di Agrigento. La nostra sede operativa è il luogo ideale di ricreativià e di contatto per i più piccoli: sita in Via Churchill, si trova a piano terra ed è suddivisa in un’ampia sala per esercitazioni di gruppo e in due sale più piccole dedicate alla didattica ed a studio di registrazione e canto.

Accademia d'Arte

Via Churchill, 23, Campobello di Licata, AG, Italia

Orari:
Lun-Ven 16:00/18:00


Lo Staff

Morena Rizzo
  — Morena Rizzo
Regista.

Chiamatemi “Mory”, come mi chiamano tutti i miei allievi. Qualche anno fa ho deciso, insieme a mio marito Rosario, di creare Accademia d’Arte, ma non immaginavo che sarebbe stato così bello. È già stato fantastico riuscire a far diventare lavoro quella che era solo una passione, ma poterlo trasmettere ad altri è davvero meraviglioso! Sul lavoro sono una perfezionista, pignola, esigente e anche un poco… iena!!! Amo visceralmente il teatro: farlo, leggerlo, guardarlo, studiarlo, spiarlo, commentarlo, criticarlo, organizzarlo. Mi piace stare in compagnia degli amici. Non mi piace chi si autocelebra.

Rosario Ragusa
  — Rosario Ragusa
Direttore artistico.

Il mio lavoro “serio” è fare il promotore finanziario, ma per diletto mi piace organizzare. In Accademia mi occupo di promozione teatrale, di rapporti con l’esterno, insomma: del successo dei nostri allievi! La mia scrivania è piena di note, foglietti, appunti e guai a chi me li tocchi! Sono entusiasta del mio lavoro! Con mia moglie Morena abbiamo creato un sodalizio artistico che va avanti ormai da 25 anni! Amo i dolci e la buona compagnia. Non mi piace chi si arrende. Ah, dimenticavo: sono sempre in ritardo!

Massimo Di Caro
  — Massimo Di Caro
Scenografo.

Qualsiasi cosa guardi, la osservo sempre con occhio critico: deformazione “personale”. Sono un perfezionista patologico! Amo il fai-da-te e sono dipendente da oggetti come trapano, martello, viti e chiodi. La mia convinzione è che per fare delle scenografie valide non occorrono necessariamente chi sa quali mezzi, ma soprattutto originalità, senso estetico e buone idee. Sono uno degli “invisibili” dello staff, ma sempre pronto ad aiutare gli altri! Sono riservato e non amo la ribalta. Gli amici? Pochi ma buoni!

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